"Sequor" è il naturale proseguimento delle vicende narrate in "Loro", pensato per dare una conclusione accurata e dettagliata alle storie rimaste in sospeso. Questo nuovo capitolo sposta l'attenzione su un'atmosfera ancora più cupa e incalzante, dove la setta satanica diventa il motore principale dell'azione e il simbolo di una vendetta implacabile.
A differenza del primo film, che si concentrava sullo sviluppo dei personaggi chiave e sulla costruzione di un crescendo emotivo, "Sequor" esplora l'oscuro universo della setta con maggiore profondità. Le sue azioni si fanno più spietate e i suoi intenti più crudeli, trascinando i protagonisti in una spirale di terrore e violenza.
Il film è caratterizzato da un ritmo serrato e una serie di colpi di scena che tengono lo spettatore col fiato sospeso. Ambientazioni sinistre, sequenze cariche di tensione e una narrazione ricca di dettagli contribuiscono a creare un'opera che si distingue per la sua intensità e per la capacità di ampliare l'universo narrativo di "Loro".
Con "Sequor", il pubblico viene trascinato in un viaggio in cui paura, vendetta e azione si fondono, dando vita a un’esperienza cinematografica che supera ogni aspettativa.
Dopo il successo di Loro, il capitolo successivo è finalmente arrivato. Sequor è il seguito ufficiale che darà risposta a tutte le domande rimaste in sospeso, portando le vicende a un nuovo, oscuro livello. La Setta Satanica, ormai pronta a riscrivere le regole del terrore, sarà il filo conduttore di un film dove l'azione frenetica e sanguinaria non lascia respiro.
La storia non è finita. Sequor, il seguito ufficiale di Loro, svela finalmente le risposte alle domande rimaste in sospeso. Con una tensione crescente e una violenza inaudita, il film si addentra nell'oscurità, dove la Setta Satanica diventa il fulcro di una vendetta implacabile.
Tratto da "il Gazzettino" — 09 maggio 2010 pagina 14
Tutti dicono che esistono. Ma nessuno li hai mai veramente visti all’opera. La presenza dei satanisti nei luoghi più remoti dei Colli, sembra insomma appartenere alla copiosa antologia delle leggende metropolitane che ai capitoli più inquietanti della cronaca. Non l’ha però pensata allo stesso modo un pensionato che ieri mattina si era avventurato nelle pendici del Venda alla ricerca di funghi. Era infatti straconvinto di aver visto sul serio gli adoratori del Maligno pronti ad allestire il loro macabro rituale. E per questo ha chiamato subito i carabinieri, premettendo loro di non aver assolutamente bevuto né di soffrire di allucinazioni. Non poteva essersi sbagliato, raccontando di aver visto con i propri occhi personaggi incappucciati muoversi, in modo quasi rituale, fra le rovine dell’monastero degli Olivetani. E di aver notato comparire anche qualche coltello, con il quale compiere qualche sacrificio di sangue a Belzebù. L’anziano ha fatto davvero fatica a convincere i militari dell’Arma a raggiungere la vetta più alta dei Colli. Ma una fatica più grande l’hanno forse fatta gli stessi uomini in divisa. Costretti, dopo aver raggiunto con un fuoristrada l’osservatorio dell’Aeronautica a ridosso dei ripetitori, a procedere a piedi lungo sentieri accidentati. La scena che hanno visto li ha fatti per un attimo trasalire. Gli incappucciati c’erano davvero, nonostante fosse pieno giorno e la luce non costituisse l’atmosfera più indicata per la messa nera. Alla loro spalle, però hanno scorto alcuni operatori cinematografici. Pronti a qualificarsi come componenti del Gruppo Amatoriale Lungometraggi di Padova. Non un’associazione a scopo caritatevole. Ma un’organizzazione di cinefili specializzati nel girare filmati “trash” nel genere più spinto dell’horror. Fra le pendici del Venda, quindi, erano pronti a dare vita con tutti i trucchi del caso alle sequenze più raccapriccianti del genere. Volti di uomini insanguinati, ventri squarciati, membra dilaniate, ed altre amenità che gli amanti del filone possono comunque ammirare nel sito in diverse versioni. I film sarebbero stati ceduti a vari circuiti televisivi e cinematografici. Nelle loro riprese en plain air, i componenti del Galp, non potevano che essere attratti dal luogo per loro forse più congeniale, come quello di un ex monastero abbandonato. Ai carabinieri non è rimasto altro che identificarli. Molti componenti della troupe risultano provenienti dalla Bassa Padovana. Qualcuno di loro aveva qualche piccolo precedente per uso di sostanze stupefacenti. Giovani vergini o qualche sfortunato animale al seguito da sacrificare al Maligno, fortunatamente nessuno.
Fonte: "Il Gazzettino" — 09 maggio 2010 pagina 14
Autore: Lucio Piva
Tratto da "il mattino di Padova" — 09 maggio 2010 pagina 01 / 34
Gruppo di escursionisti colto da paura, ma si trattava del set di un film.
VO’ EUGANEO. Una lugubre processione di incappucciati, in una cripta di un monastero abbandonato, ha fatto sobbalzare alcuni escursionisti di passaggio nei pressi dei ruderi del monastero degli Olivetani. Quelle figure che si aggiravano fra le rovine dell’antico luogo di culto, in cima al Venda, celate da inquietanti drappeggi, potevano essere impegnati in una «messa nera». Immediata la telefonata al 112, una pattuglia dei carabinieri è giunta poco dopo e l’equivoco è stato chiarito. Non di una funzione satanica si trattava, ma delle ben più banali riprese di un film. Realizzato da attori e comparse del «Gruppo amatoriale lungometraggi Padova» (Galp) specializzato nella produzione di «corti» in perfetto stile Dario Argento: sacrifici umani, sgozzamenti, sventramenti e altre piacevolezze. Una compagnia affiatata di amanti del genere orrorifico che ha anche un suo sito internet (www.galpitalia.net) che propone una nutrita galleria di foto e «trailer» decisamente agghiaccianti. I militari dell’Arma hanno avuto il loro gran daffare a chiarire quanto era accaduto, visto che l’intervento per il quale erano stati chiamati non rientra, solitamente, nella casistica delle consuete segnalazioni. I partecipanti alle riprese del singolare «filmino», provenienti in gran parte dalla Bassa padovana, sono stati identificati. Ma tutto si è concluso con la stesura di un rapporto. Non sono stati ravvisati, infatti, estremi di reato. - (Eugenio Garzotto)
Fonte: "Il mattino di Padova" — 09 maggio 2010 pagina 34
Autore: Eugenio Garzotto
Tratto da "Il Mattino di Padova" - 19/05/2012 pagina 40
Dopo il successo di “Loro”, il Gruppo amatoriale lungometraggi Padova ha appena concluso “Sequor”, un thriller girato tra i ruderi del MonteVenda, a Praglia e sul Monte della Madonna. Prima proiezione il 9 giugno a Este
ESTE. «Tutti dicono che esistono, ma nessuno li ha mai veramente visti all’opera». Ora tutti potranno vederli, anche se solo nello schermo di un cinema, grazie al Galp, il Gruppo amatoriale lungometraggi Padova. Che, dopo tre anni, ritorna a puntare i propri obiettivi sui satanisti e sui gruppi occulti dei Colli Euganei.
Era il 2009 quando la proiezione del film “Loro” portò al “Farinelli” quasi 700 spettatori. Ora, a distanza di un triennio, è pronta la nuova opera del duo alla regia composto da Federico Rabacchin e Marco Scucciari, rispettivamente di Santa Margherita d’Adige e Vighizzolo.
Mancano pochi giorni all’uscita nelle sale del film “Sequor”, fiction che racconta e rielabora i fatti di cronaca legati al mondo delle sette sataniche e delle messe nere, con un occhio di riguardo alle storie e alle testimonianze raccolte anche negli Euganei, considerati da sempre templi dell’occulto.
Uno splatter-thriller di casa nostra, ma con effetti e immagini che nulla invidiano al cinema internazionale, e che si è servito di almeno trentacinque attori locali convinti dal duo Rabacchin-Scucciari. «Da anni raccogliamo gli articoli di giornale, anche quelli del mattino, e le storie che raccontano il mondo dell’occulto e delle messe nere nel nostro territorio», spiega Rabacchin, «con questo materiale abbiamo dato vita ad un film nel 2009 e ora ecco il seguito. Ovviamente anche in questo caso scene e ciak sono avvenuti tra Este e i Colli».
Da Praglia al Monte della Madonna fino ai ruderi del Venda, con una curiosità: «In alcuni casi non abbiamo neppure dovuto allestire il set. Nel monastero degli Olivetani, per esempio, i muri erano già pieni di graffiti legati a Satana e per terra era già segnato il pentacolo satanista». Segno che, in fondo, quanto raccontato dal Galp va oltre l’immaginazione e si cala nel concreto.
Nel girare il film non sono peraltro mancate le disavventure: nel maggio 2010, vedendo le comparse incappucciate e qualche coltello di troppo, qualcuno ha chiesto l’intervento dei carabinieri sul Venda, dove il Galp stava girando una scena. Da quel giorno, il gruppo ha dovuto avvisare ogni volta i militari prima di ritornare nei Colli armato di lame e cinepresa.
“Sequor” verrà proiettato per la prima volta venerdì 8 e sabato 9 giugno al “Farinelli” di Este. La prima serata, alle 20.30, vedrà la partecipazione dell’associazione “Vivi!” per un dibattito legato al film. Il sabato invece le proiezioni saranno due, alle 19.30 e alle 22.30.
Fonte: "Il mattino di Padova" — 19 maggio 2012 pagina 40
Autore: Nicola Cesaro
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Puntata del 26 maggio 2012
Viaggio nella citta' antica di Galeria. La nostra troupe si è inbattuta in qualche cosa di particolare tra sette sataniche e misteri inquietanti.
Ospite don Aldo Buonaiuto della Comunita' Giovanni XXIII.
Si intitola “Sequor”, verbo latino che significa “seguire il maestro” ed è un film che racconta e narra i luoghi padovani dell’occulto. Girato tra i Colli Euganei e la Bassa padovana, il lungometraggio è stato presentato a Palazzo Santo Stefano dall’assessore provinciale Domenico Riolfatto, dal sindaco di Montagnana Loredana Borghesan e dai registi Federico Rabacchin e Marco Scucciari.
La prima del film sarà venerdì 8 giugno e sabato 9 al Teatro Farinelli di Este, alla presenza dei due registi che introdurranno il lungometraggio e rimarranno in sala per rispondere ad eventuali domande.
L’idea dei due autori è nata nel 2006, a seguito degli articoli pubblicati dai quotidiani locali che narravano fatti di cronaca sulla presenza di presunte sette sataniche nei Colli Euganei. “Sono notizie che avevano suscitato forte interesse tra la gente – ha sottolineato l’assessore Riolfatto – e che questi due ragazzi, appassionati di cinema, hanno avuto il coraggio di affrontare. Il Veneto è la regione in cui è presente un gran numero di sette e, quando si ha a che fare con l’esoterismo, l’area dei Colli è spesso interessata da riti e funzioni”.
“Sequor” rappresenta il seguito di “Loro”, un documentario sullo stesso tema, il cui successo, ottenuto solo con il passa parola, è stato grande ed inaspettato. L’insistenza del pubblico, infatti, ha convinto i registi a proporre un sequel al primo film per mettere in evidenza le conseguenze provocate dall’adesione alle sette sataniche. Si tratta di un film di 120 minuti girato nei Colli Euganei, a Este, Montagnana e Monselice. Le riprese sono durate 14 mesi e sono state fatte nei ritagli di tempo. Il montaggio è durato nove mesi. “La conoscenza della materia – ha spiegato il sindaco Borghesan – porta meno paura nell’affrontarle. È importante che chi, nel nostro territorio, è affascinato da queste sette sappia che cosa significa entrarne a far parte”.
A differenza di una grande produzione, “Sequor” non vanta uno staff di migliaia di addetti che si occupano della gestione del film, ma nasce dalla buona volontà di due sole persone: Federico Rabacchin e Marco Scucciari, registi e produttori dell'intero lavoro. Il cast comprende circa 30 attori non professionisti.
“Sequor – hanno sottolineato i due film maker – non è un film che vuole denunciare le sette sataniche, tantomeno valorizzare la loro presenza sul territorio. L'idea è quella di spiegarne il lato oscuro, far capire alla gente a cosa si va incontro se si decide di farne parte e quali sono le difficoltà di uscirne. Il film è girato negli stessi luoghi in cui si riuniscono le sette e contiene ricostruzioni filmografiche di come avvengono i rituali. Boschi, ruderi di monasteri, simboli esoterici, danno una sensazione di misticismo che farà presa sul pubblico”.
La storia è inventata, però viene mescolata a fatti realmente accaduti e opportunamente rielaborati per non rendere riconoscibili i protagonisti. La produzione è amatoriale, ma tecnicamente ben curata sotto ogni aspetto tanto da aver già attirato l’attenzione di alcune emittenti televisive. E visto l’interesse e la grande quantità di materiale, i produttori promettono in futuro anche la terza parte. Info: www.galpitalia.it
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