Regia: Giulia Cignolini, Alex Ordiner
Durata: 17′ 54″
Genere: Horror
Audio: Dolby Stereo AC3/2
Rapporto Immagine: 16:9
Sottotitoli: No
Produzione: Autonoma
Autori Sceneggiatura: Giulia Cignolini, Jessica Cossettini, Alex Ordiner
Anno di Produzione: 2011
Fotografia: Alex Ordiner
Musiche: n.d.
Montaggio: Alex Ordiner
Attori Principali: Fabio Bravo, Daniele Mion, Stefania Pagnutti, Giovanni Pravisani, Federico Zamparo
Budget: 250 €
Concorso: "Corto GALP 2011"
Categoria: Horror
Sinossi:
Estate. Quattro amici, un weekend in montagna. L’incontro con un boscaiolo li porterà, attraverso una leggenda ormai dimenticata, a guardare con occhi diversi il paesaggio che li circonda.
Valutazione:
Regia a quattro mani per questo singolare cortometraggio che cavalca con estro il folclore popolare, i registi Giuglia Cignolini e Alex Ordiner portano in scena una storia ben realizzata che aproccia al mondo della leggenda popolare con toni misteriosi ed originali.
La leggenda su cui fonda le radici il cortometraggio risale nelle credenze popolari dell' Alta val But e racconta di una imponente montagna che un tempo apparteneva a un tale Silverio il quale ne era entrato in possesso con un inganno. Il Silverio della leggenda, padrone di "Plan dai Ai" era un imbroglione e spostò i confini per allargare i suoi possedimenti, perchè voleva impadronirsi di un pezzo di terreno del signor Brunetti. Un giorno il signor Brunetti vide che il suo vasto suolo sulle carte, in realtà, si stava ritirando e le misurazioni non quadravano; allora si insospettì e chiamò Silverio in tribunale. Il giorno stabilito la moglie di Silverio disse al marito:”Metti la terra dell’orto negli stivali e potrai giurare di pestare il tuo terreno”. Così fece. Giunto in tribunale, Silverio giurò il falso dicendo: “Io calpesto il mio terreno!”.Per questo motivo, alla sua morte, ebbe un premio che lo legò alla montagna tanto bramata: fu condannato dal diavolo a demolirla a colpi di piccone.
Quattro ragazzi trascorrono serenamente un weekend in montagna, passata la notte in tenda, uno di loro si sveglia e prepara il caffè. Da li a poco si ode un rumore simile ad una frana e subito dopo compare un boscaiaolo. Il giovane ragazzo chide all'uomo se ha udito anche lui lo strano rumore,così offrendogli il caffè, il boscaiolo racconta la leggenda di Silverio. Il boscaiolo prosegue per la sua strada e gli altri 3 ragazzi del gruppo si svegliano; ognuno aveva sognato la stessa identica cosa…
Il titolo cui prende il nome il cortometraggio "Glereon" deriva da una parola friulana che significa ghiaione, distesa di sassi. Nello specifico è il luogo in cui Silverio (il dannato del moscardo) si trova confinato a vivere per l'eternità.
Buona ed originale la trama, che trae spunto da miti e leggende popolari, portando in superfice un cinema spesso dimenticato. La marcata inflessione dialettale, caratterizza da una parte il corto rendendolo più "popolare", dall'altra parte penalizza bruscamente la sceta del dialetto rispetto ad un più comprensibile Italiano.
Tecnicamente, ci sono sicuramente degli aspetti migliorabili, partendo dalla stabilità delle immagini talvolta "mosse" sopratutto durante le ripese dinamiche. Anche il montaggio lascia un po a desiderare, il cambio da un immaginie all'altra non è sempre riuscito bene. L'audio in presa diretta, fa sentire tutti i suoi limiti, ma dona comunque un atmosfera particolare che bene si sposa con la magnifica scenografia naturale.
I nostri comlpimenti a Giulia ed Alex per aver rievocato in modo originale il folclore locale.
Ci è giunto un DVD con bustina trasparente,nessuna cover, DVD label e menù semplice.
TECNICA DI RIPRESA: 7/10
SCENOGRAFIA: 8/10
RECITAZIONE: 7/10
AUDIO: 6/10
COLONNA SONORA: 6/10
EFFETTI CG: /
TRUCCO – MAKE-UP: /
MONTAGGIO: 6/10
PRESENTAZIONE PRODOTTO: 4/10
ORIGINALITA’ – IDEA – NOTA DELLA GIURIA: 9/10
VALUTAZIONE GLOBALE: 6,7